Sono passate molte settimane dal mio ultimo articolo, e volgiamo al termine di questa pazza estate. La situazione nazionale ed internazionale ha sicuramente penalizzato quelli che, come noi, trovano felicità nel sentire il carrello di un boeing ritirarsi, ed iniziano a vedere più piccola la terra sotto i piedi.
Per alcune persone, chi ha voluto ugualmente viaggiare è stato nella migliore dei termini egoista. Nell’ultimo periodo si è parlato molto dei viaggiatori che hanno in qualche modo “portato tu-sai-cosa” in Italia, ma parliamoci chiaro. Non è così.
Noi abbiamo avuto la meravigliosa opportunità di passare una settimana in Islanda, e l’abbiamo colta al volo. Per me e Stella era il primo viaggio post-tusaicosa, e forse per quello, per l’attesa, per l’emozione è stato ancora più bello.
Nei prossimi giorni vi raconterò nel dettaglio cosa abbiamo visto e come organizzate al meglio il vs. Viaggio in una terra lontana ed affascinante, e si l’Islanda è decisamente un paese child-friendly.
Ma oggi voglio svelarvi un segreto:
non sono una bad – mom per aver portato mia figlia all’estero, anche perché (e di questo ne sono certa) non esistono mamme cattive.
Ogni donna, e ogni mamma sa esattamente cosa è meglio per il proprio figlio e per la propria famiglia. Nessuno è esente da errori, siamo tutte esseri umani, ma non c’è niente di più bello. Così con un bagaglio extra leggero ed un pò all’avventura, senza troppe ore di sonno e senza nemmeno aver nemmeno messo lo smalto (un avvenimento per me) siamo partite.